Alle spalle della Madonnina di Corso Savoia, si innalza maestosa sul Parco Giovanni Paolo II (meglio noto come Verde a Valle) la stele 1712. Cosa rappresenta?
La stele 1712 è stata realizzata in occasione del 300° anniversario della fondazione di Rosolini. Nei quattro pannelli, ognuno dei quali rappresenta un numero e va a comporre la data dell’anno 1712, è trascritta la storia della città del carrubo e del Sacro Cuore: da antico borgo feudale a oggi.
Sulle origini di Rosolini
Rosolini sorge su un’area dalle preesistenze greco- romane- bizantine ma le vicende legate alla sua fondazione sono collocabili nella Sicilia feudale.
È antico feudo del Val di Noto conosciuto sin dal XIII secolo come Savini, in origine proprietà di Pacchitto di Grigia. Successivamente viene acquistato nel XIV secolo con il feudo Cumbaudi dal feudatario Gombaldo di Podio. Margherita di Podio, ultima discendente di Podio, e Antonio Platamobe, suo consorte, con l’appoggio di Giovanni di Podio Vescovo di Catania e Viceré di Sicilia, chiedono ed ottengono dal Re Ferdinando io Cattolici la Concessione Reale di nobilitazione del feudo di Rosolini, che diventa Baronia conquistando così un posto di prestigio tra gli antichi feudi siciliani. Il privilegio viene concesso a Siviglia il 15 gennaio 1485 con l’obbligo di costruire un castello, popolare e creare un borgo.
La nobiltà netina si oppone e il 23 gennaio 1487 detto privilegio viene revocato. Il 20 ottobre 1673, per la perseveranza dei Platamone, la Baronia diventa Principato allorché Carlo II, Re di Spagna e di Sicilia, concede a Francesco Platamone il titolo di Principe di Rosolini, con il vincolo di edificare il borgo entro dieci anni. Purtroppo la morte del Principe e fatti politici riguardanti la Sicilia ne impediscono la fondazione. Finalmente il 1° agosto 1712 Filippo V, Re di Spagna e di Sicilia, concede a Eleonora Platamone e Requesens, ultima discendente Platamone, ed al consorte Francesco Moncada d’Aragona e Cirino, Principe di Larderia, una nuova Licenza Vicereale, “Licentia Edificanti et populationem faciendi” a firma del Viceré Carlo Antonio Spinola Marchese di Balbases e Capitano Generale del Regno. Così nasce Rosolini, diventa Università, terra feudale nobilitata, si popola, lavora e prospera in regime di feudalità fino al 1813.
Fonti: Ricerca storica a cura della prof.ssa Giuseppina Milceri, pres. Archeoclub Rosolini