La festa del santo Patrono della cittadina barocca, San Corrado, si svolge due volte l’anno: il 19 febbraio e l’ultima domenica di agosto.
Tra le più belle feste siciliane c’è quella di San Corrado, patrono della cittadina barocca di Noto, la cui processione si svolge tradizionalmente due volte l’anno: il 19 di febbraio e l’ultima domenica di agosto, in cui viene ricordata la beatificazione del Santo, avvenuta il 23 agosto del 1515.
San Corrado Confalonieri è il santo piacentino “modello e guida nell’educazione e alla legalità, e nella ricerca costante e sincera del bene comune”, che sul finire del Trecento visse gli ultimi anni della sua vita in solitudine e preghiera. Il Santo compì numerosi miracoli e quando morì si tramanda che le campane della città si misero a suonare da sole. Nei pressi della grotta in cui trascorse gli ultimi anni della sua vita, venne poi eretto il santuario detto di San Corrado “di fuora”. Ed è qui che, dal 1851, viene custodita l’urna d’argento contenente la cassa di legno con le reliquie del Santo.
Il 19 febbraio, la città barocca festeggia il suo patrono che morì nel 1351 dopo aver vissuto per anni in una grotta di Noto che, secondo la tradizione religiosa, il cavaliere piacentino allargò a spallate perché troppo piccola. Durante questa giornata l’urna che contiene il corpo del santo, preceduta dalle Confraternite e dai “Cili”, grandi ceri decorativi sostenuti da fusti di legno che rappresentano la storia della vita del Santo, viene portata a spalla dai Portatori, seguono la Banda Musicale e i fedeli che scelgono di fare il loro voto nel “viaggio scausu” (viaggio scalzo) dalla propria città sino al centro storico. La domenica successiva, OTTAVA della festa, nel pomeriggio si svolge nuovamente la processione del santo patrono.
I festeggiamenti estivi si tengono l’ultima domenica di agosto. E’ un momento di grande commozione e partecipazione popolare per la festa più sentita dell’anno. In prossimità dei festeggiamenti in onore di San Corrado, nella Cattedrale gremita di devoti, l’urna del Santo viene traslata dal luogo in cui è custodita ed esposta in modo da essere visibile a tutti i fedeli. L’urna, contenente le spoglie del santo venuto da Piacenza, una volta svelata viene spostata dalla cappella laterale all’altare maggiore dove resterà esposta fino alla fine dei festeggiamenti, prevista la domenica successiva con la processione del solenne ottavario. A portare e scortare l’urna nel breve giro interno della Cattedrale tra i banchi dei fedeli, sono i fedeli portatori di San Corrado ed i portatori dei Cilii.
Photo credit pagina Facebook Tutto Eremo San Corrado fuori le mura